Tra le categorie di opere che alimentano il mercato antiquario i mobili antichi rappresentano la mia passione principale. Passione che non ho mai smesso di coltivare fin da quando, tredicenne, scelsi per i miei studi superiori l’Istituto d’Arte Amleto Bertoni di Saluzzo proprio per la specializzazione in “lavorazione del legno e restauro del mobile antico”. Da allora grazie a questo interesse ho ampliato innumerevoli volte le mie conoscenze e ho veduto moltissime varianti dello stesso oggetto: pensiamo a quanto è diversa una sedia rispetto all’area geografica o all’epoca in cui è stata realizzata eppure la sua elementare funzione non è mai mutata. Oggigiorno non sono più i seicenteschi mobili in legno scuro e intagliato i più ambiti dal mercato bensì gli arredi di grande personalità e raffinata esecuzione indirizzati alla borghesia sette-ottocentesca. Con il variare delle tendenze del gusto un solo aspetto continua a gratificare il compratore di arredi, e di opere di antiquariato in genere, aldilà dei tempi e della volubilità delle mode: l’esigenza di un oggetto autentico.