Tutte le espressioni artistiche che conosciamo hanno avuto un contributo fondamentale dall’evoluzione delle arti grafiche. È infatti riscontrabile un costante apprezzamento sia per gli “old masters” sia per la pittura dell’età moderna.
È spesso compito arduo conoscere e riconoscere artisti che possono aver avuto una produzione anonima, aver subito contaminazioni, aver viaggiato, aver collaborato o esser stati aiutati da altri artisti; le loro opere possono aver subito falsificazioni, restauri, rimaneggiamenti e magari sono divenute soggetti per lo studio attraverso l’esecuzione di copie. La storiografia delle arti ha sviluppato il concetto di autenticità a partire dal sec. XIX attraverso la verifica dei materiali e della grafia dell’artista imparando a individuare eventuali restauri e a considerare la firma come elemento pittorico e non come segno grafico.
Grazie alla collaborazione di valenti storici dell’arte e con il supporto delle più moderne tecnologie diagnostiche, è oggi possibile studiare l’opera d’arte non limitandosi a fornire un’attribuzione attraverso lo studio dell’aspetto ma anche verificando la compatibilità dell’opera con il proprio supporto, con il fondo di preparazione, con il film pittorico e con la vernice protettiva, fornendo così interpretazioni certe che arrivano a cogliere quelle sfumature che, come tra il bianco e il nero, sono tra il vero e il falso.