Guardando attentamente un oggetto in oro o argento si rileverà la minuscola presenza dei punzoni: essi sono la sua carta di identità e nascono dalla necessità di conoscere il titolo, la provenienza e la datazione dei manufatti realizzati con metalli preziosi.
Purtroppo non tutti gli oggetti antichi in oro od argento recano un marchio di controllo e ciò avviene particolarmente nella produzione italiana a causa della frammentazione politica che si è verificata sul territorio. Sovente l’assenza di punzonatura tradisce un utilizzo di metallo a basso titolo che contrasta con un elevato pregio artistico o storico.
A Parigi, già nel secolo XVI, l’artigiano era obbligato a far punzonare la lastra di metallo destinato alla lavorazione e a ripresentare l’oggetto ultimato per una seconda punzonatura avendo avuto cura di non danneggiare la prima nel corso della lavorazione.
In Inghilterra la storia dei marchi delle argenterie e quindi delle corporazioni è la più antica ed è continuamente attiva dal 1180. Al marchio della città si affianca la lettera dataria quindi il punzone dell’artigiano. L’argenteria inglese rappresenta un esemplare sistema organizzativo al quale corrisponde una grandiosità esecutiva nettamente distinta da quella degli altri Paesi.
Il pregio del materiale ha contribuito al consolidamento dell’interesse per l’argenteria antica e ha stimolato una costante ricerca storica. Ad essa è seguita la comparsa sul mercato antiquario di un più selezionato quantitativo di manufatti che oggigiorno sono ambiti in tutto il Mondo.